domenica 13 marzo 2016

La Gardenia + Footlocker + Vodafone fonti del corallo = [quando un negozio non aiuta il venditore] - 3/3 - un Pomeriggio a Livorno


Ed eccoci al terzo articolo. Altre tre brevi recensioni, di un pomeriggio molto lungo passato a Livorno
Devo dire che Livorno è una città unica nel suo genere,  proprio come chi la abita.

Ma torniamo a noi!

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Partendo da piazza della Repubblica verso Piazza Grande, sulla sinistra di via Grande ormai da tantissimi anni c'è la mitica profumeria "la Gardenia", un'attivita che serve migliaia di Clienti livornesi. Insomma se resiste ci deve essere un perché!
Un negozio che sicuramente non passa inosservato, vetrine illuminate rendono visibile l'interno. Due ampie sale mostrano alle pareti ogni genere di profumo, o prodotte per la bellezza, in fondo a sinistra dopo essere entrati c'è un ampio bancone. La cosa che subito mi ha colpito però,  è stata una commessa in piedi sul lato destro, a guardare la prima e la seconda sala.
Insomma verosimilmente un sorvegliante che monitorizza tutti i clienti. Una posizione che spetterebbe al bancone di norma. Chi entra riceve limpresione che la commessa sia li per evitare eventuali taccheggiatori. Purtroppo per chi sta al bancone è impossibile vedere la sala adiacente, ho iniziato comunque a fare il mio giro e la commessa mi ha subito visto e salutato.
Ma nessuna mi ha chiesto se avessi bisogno di aiuto.
Fortunatamente per il negozio,  con il mio ingresso si sono aggiunti altri clienti,  e due signore sono venute a chiedere informazioni alla commessa di guardia, prontamente le altre tre commesse hanno iniziato a servire altri clienti.
Insomma la "guardia"se il negozio è pieno, risulta inutile, oltretutto data la posizionare,  tale commessa è la prima ad essere intercettata, e vista dai clienti.

Girando tra gliscaffali, devo essere sincero, non ho trovato grandissima pulizia essendo tutta merce poggiata su scaffali in vetro, una pulita settimanale, senza prodotti antistatici non sono sufficienti, la cura dello scaffale è fondamentale.
Sono quindi giunto nel reparto che sapevo più difficile, quello per gli uomini, ovviamente nella seconda sala. Mentre monitoravo gli scaffali, ad un tratto il mio sguardo si è fermato e subito una incongruenza di prezzo tra due prodotti ha attirato la mia attenzione.  Delle lame per la barba in due formati differenti, dove almeno un prezzo era ovviamente sbagliato, il caso ha voluto che una delle commesse passasse di lì è a quel punto ho chiesto informazioni. Prima sulla differenza tra i due oggetti e come immaginavo non c'era preparazione. Come dalla foto che ho allegato alla recinzione, è impossibile che una lama elettrica con la pila costi di meno di una lama che non richiede batteria o almeno per la commessa sarebbe dovuta essere la prima cosa da saltare all'occhio. Avrebbe potuto rispondermi "Differenza!? Una e elettrica e l'altra no!".
La commessa imbarazzata mi ha chiesto di pazientare dicendo che avrebbe controllato il prezzo al bancone è chiesto informazioni,  mi ha perciò dato le spalle e si è avviata velocemente verso il bancone. Purtroppo questo è un grosso errore da fare in una vendita, lasciarsi il cliente alle spalle. L'ho seguita dalla seconda sala verso la prima, e dopo 30 secondi la commessa dal bancone mi ha confermato che nessuno dei due prezzi riportati sullo scaffale era corretto.
A quel punto si è immobilizzata e mi ha chiesto "le interessa?", sinceramente ho chiesto di posare lì l'oggetto è che avrei continuato il mio giro, magari dopo pensandoci lo avrei acquistato. Forse dopo questo piccolo episodio,  sono stato evitato per circa 5 minuti dalle commesse e alla fine sono uscito dal negozio senza acquistare nulla.
Devo essere sincero, le profumerie sono luoghi dove difficilmente entra un uomo ed in ogni caso sono le donne a fare gli scontrini più alti, ma anche un uomo ha il portafoglio. Capisco perfettamente che certe volte con migliaia di prodotti, si possa incappare nell'errore di un prezzo sbagliato, ma proprio per queste ragioni i commessi devono essere allenati per affrontare questi imprevisti. Una profumeria come la Gardenia, deve avere come punto di forza una buona esposizione e commessi loquaci capaci di affrontare certe problematiche.
In più un negozio dove il primo pensiero è sorvegliare i clienti, nella ricerca del possibile taccheggiatore, rende le commesse incosciamente ostili, perché i clienti affezionati saranno sempre bene accolti, mentre i nuovi clienti potrebbero essere visti comunque come possibili intrusi.
Per queste ragioni il mio voto per questa attività è ★★☆☆☆.
Le commesse sono state gentili, tutte ben vestite con la loro uniforme, il negozio è oramai un'istituzione e non per un caso, ma serve maggiore conoscenza di tutti i prodotti e nel caso di mancata conoscenza di un determinato oggetto, è sempre meglio dirlo, e accompagnare il cliente verso una commessa più esperta così da accertarsi che questi malintesi non vengano percepiti come un errore totale da parte del negozio. Una venditrice più esperta, colmerå questa mancanza e magari assicurerà una vendita in più al negozio.

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Superata piazza Grande sempre sul lato sinistro della strada ho trovato il negozio Foot Locker la cosa che mi ha subito colpito, ancora prima delle centinaia di scarpe piazzate sugli scaffali a parete è stato lo sguardo deciso delle due commesse, entrambe le ragazze vestite come arbitri, erano decisamente pronte a fare grandi vendite.
Sono entrato e dopo il secondo passo, ho subito ricevuto un sorriso e un saluto, la commessa di nome Giulia mi ha dato il tempo di entrare e dare uno sguardo, ad un negozio molto piacevole alla vista.

Mentre tornavo verso l'uscita la commessa Giulia mi ha chiesto se qualcosa mi avesse colpito. Attenzione non mi ha chiesto se avevo bisogno, ma con grande abilita mi ha chiesto un'opinione su cosa mi piaceva, una grande mossa, che fa un venditore, che ritiene di lavorare in un bel negozio.  Ho risposto che mi piacevano delle scarpe da ginnastica e le ho indicate, perché volevo iscrivermi in palestra, prontamente mi ha chiesto di levarmi la scarpa sinistra facendomi accomodare e mi ha misurato il piede.
Scoperto il mio numero è iniziato il problema, cioè la commessa mi ha chiesto di aspettare un attimo e si è assentata per andare in magazzino per prendere le scarpe con il mio numero, e dopo circa due minuti è tornata sempre sorridente, sempre cortese. Ma dopo aver provato la scarpa ci siamo accorti che il numero era un po' stretto di fiocca, quindi mi ha proposto di provare un numero leggermente più grande, nuovamente si è assentata di nuovo per altri 2 minuti.
Ho fatto una scoperta, il magazzino si trova al piano superiore e le commesse devono alternarsi tra di loro per andare a fare le scale alla ricerca dei numeri delle scarpe, questo comporta che le due commesse all'ingresso e la commessa al bancone possono servire un numero massimo di 2 ho 3 persone per volta. Sempre che non ci sia fila al bancone, posto in fondo alla sala.
Chi lavora in quel negozio deve alternarsi alla vendita, perché se tutte si assentano per andare in magazzino a prendere le scarpe il negozio rimane vuoto, senza contare che per 5 minuti circa sono rimasto con il calzino sprovvisto di scarpa.

Infatti ad un tratto è entrato un Cliente poco cortese, che ha cercato subito l'attenzione delle commesse, già tutte intente a servire, ha afferrato una scarpa e dopo appena due minuti ha posato la scarpa su una delle poltroncine ed è uscito.
La commessa che mi serviva ha cercato di richiamare il cliente, che rientrando ha preteso la massima attenzione, questo avvenimento mi ha dato il tempo di rimettermi la mia scarpa e di accampare una scusa per non acquistare. Ho chiesto un biglietto e una delle commesse mi ha dato un pezzetto di carta così piccolo, che purtroppo,  ho perso dopo appena cinque minuti.

Il mio voto per questa attività è ★★★★☆

Se domani la commessa Giulia decidesse di cambiare lavoro, sarei disposto ad assumerla all'istante, determinazione e voglia di vendere hanno dato a questa attività due stelle in più rispetto a quelle che avrei dato normalmente.
Se tu, lettore hai un'attivita e cerchi commesse affamate di vendita, consiglio di cercare tra lo staff di questo negozio.

Ma sfortunatamente non concepisco che un magazzino, possa far aspettare così tanto un cliente, la logistica di questa struttura lavora contro se stessa. Coltivare i venditori è fondamentale per un negozio, ma è impensabile per un commesso lavorare facendo 100 piani il giorno, si crea così un sistema dove l'esasperazione spinge una brava venditrice ad andare via, soprattutto quando la sera i piedi sono più gonfi delle scarpe.

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Alla fine ho deciso di lasciare via grande e di riprendere la mia macchina, dal parcheggiata correttamente sulle strisce blu. Devo affermare che la città di Livorno sembra non gradire i visitatori, o gli acquirenti che si fermano per più di un'ora per la via, trovo inspiegabile e oltremodo scandaloso che superata la prima ora sì chieda €1,00 per ogni 20 minuti di parcheggio in più per i negozi e soprattutto per i commercianti che vivono questa via, diventa improponibile affrontare i parcheggi gratuiti dei centri commerciali.

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Con questo pensiero prima di lasciare Livorno mi sono fermato all'ipercoop, e ho iniziato a girare fino a fermarmi al negozio della Vodafone. Due commessi seduti al bancone erano intenti a osservare i loro cellulari, sono entrato e ho chiesto informazioni sul nuovo Samsung Galaxy S7 devo dire che la commessa Dania si è dimostrata preparata, lei possiede un Samsung Galaxy S6, per lei è stato più semplice rispondere alle domande semplici che le ho fatto, quando le mie domande sono diventate difficili solo a quel punto si è affidata al proprio computer. Senza vergogna,  mi ha sorriso ringraziandomi per le domande e iniziando a sfruttare quelle domande per "imparare" con me un prodotto che in quel momento non c'era nel mercato.

Ad ogni modo non è stato solo questo a colpirmi, bensì è stato il modo di pormi le sue domande, per capire quali erano le mie reali esigenze, quindi sul perché preferissi un tipo di telefono ad un altro. Preferire un prodotto basato maggiormente sulla foto, oppure sulla velocità magari per i dati o per il lavoro, rende alla fine il lavoro del venditore più facile, quando alla fine deve chiudere la vendita.
La commessa mi ha fornito tutti i depliant, dandomi varie possibilità ma dato che il prodotto appunto il Samsung Galaxy S7 non era visionabile mi ha chiesto gentilmente il mio numero di telefono, cosicché richiamando mi avrebbe potuto invitare nuovamente in Negozio, per farmi toccare con mano il cellulare.
Posso confermare che appena dopo l'uscita del S7 Dania mi ha telefonato invitandomi nuovamente in negozio a Livorno.

Il mio voto per questa attività purtroppo è solo di ★★★★☆
Per quale motivo vi chiederete, se la commessa è stata così brava, il parcheggio era gratuito e il negozio bello?
Perché mentre Dania mi spiegava e provava a vendermi quel prodotto, a meno di un metro da me l'altro commesso era intento a mandare messaggi su WhatsApp, tranquillamente seduto. Trovo oltremodo, sconveniente un atteggiamento del genere, ritengo che uno staff di persone possa vendere oltre che singolarmente, anche in gruppo, se la commessa cerca la mia attenzione è il collaboratore o collega pensa a tutt'altro, si rischia che il cliente venga distratto da ciò che fa il commesso fannullone.
Anche in questo caso è il Negozio a dare tali abitudini ai propri commessi, che nel momento in cui il cliente non è presente in negozio e gli scaffali sono riforniti e le pubblicità sistemate, possa permettere al proprio personale di sedersi e attendere distrattamente l'ora di chiusura.

Si conclude qui il mio viaggio a Livorno, non mancherò di tornare nei negozi che ho recensito.  Spero con tutto il cuore che, quei commessi è commesse che ho conosciuto, trovino in queste mie parole il desiderio di fare ancora meglio, così da convincermi a dare 5 stelle anche a loro.

Per adesso auguro a tutti buon lavoro, e buone vendite.

A presto

Il Cliente d'oro.

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